Always passionate about Photography and its extraordinary cognitive power that allows the exploration of people’s most intimate emotions and states of mind, in front and behind a camera, in 2014 I decided to attend with diligence ‘Camera Chiara Photography School’ in Bari.
Photographing is a way of living and perceiving oneself and others, it is a way of enjoying situations and moments that are unique and unrepeatable, destined to never be seen again. No matter how hard we try to reproduce them, by keeping the elements of the equation, they will never be the same.
Photographing, in my perspective, means discovering new aspects of ourselves, telling others about who we are, our being, our experiences, our way – unique and extremely personal – of seeing and feeling things, people and relating ourselves to them.
Curious about the world and its inhabitants, I love photographing people, artists, musicians, friends and perfect strangers, constantly looking for that non verbal communication, the mysterious and magical interaction that originates from the meeting of our self with the Other.
Da sempre appassionato di Fotografia e del suo straordinario potere conoscitivo che permette l’esplorazione delle emozioni e degli stati d’animo più intimi delle persone, davanti e dietro la macchina fotografica, decido nel 2014 di frequentare con assiduità la Scuola di Fotografia Camera Chiara di Bari.
Fotografare è una maniera di vivere e percepire se stessi e gli altri, di godere di situazioni e di momenti unici ed irripetibili, che volano via e che, per quanto ci si sforzi di riprodurre, mantenendo tutti gli elementi coinvolti nell’equazione, non saranno mai gli stessi.
Fotografare significa scoprire nuove parti di noi stessi, raccontando chi siamo, il nostro essere, le nostre esperienze, il nostro modo, unico e personalissimo, di vedere e sentire le cose, le persone e del nostro relazionarci ad esse.
Curioso del mondo e delle persone che lo popolano, mi piace da sempre fotografare la gente, artisti, musicisti, amici ed anche perfetti sconosciuti, sempre alla ricerca di quella comunicazione non verbale, di quella interazione misteriosa e magica che scaturisce dall’incontro del proprio se con l’altro.